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Quando la pizza profuma di speck

14 Aprile 2025 - BLOG
Quando la pizza profuma di speck

Se sei alla ricerca, per la tua pizza in tranci o quadrotti, di un nuovo profilo aromatico, delicato e raffinato, allo speck ti devi rivolgere (quello che per esempio trovi sulla Locandina Top 100 di aprile in super promo: richiedila subito su www.ristopiulombardia.it).

Lo speck — prosciutto crudo affumicato tipico dell’Alto Adige — ha un profumo unico, dato dalla lenta stagionatura, l’affumicatura leggera e l’uso sapiente di erbe e spezie, tra cui ginepro, alloro e aglio.

Come usarlo?

Per valorizzarne le qualità organolettiche, lo speck dovrebbe essere aggiunto a fine cottura o negli ultimi minuti in forno, evitando l’eccessiva esposizione al calore diretto che ne comprometterebbe morbidezza e aromaticità. L’ideale è stenderlo a fette sottili su una base di pizza già calda, dove il grasso inizia a sciogliersi leggermente, rilasciando il suo sapore senza perdere la tipica consistenza morbida ma compatta.

Puoi usarlo da solo o in abbinamento ad altri ingredienti che ne esaltino le caratteristiche:

-Speck e burrata: un grande classico moderno, dove la dolcezza e la cremosità della burrata bilanciano la sapidità e l’affumicatura dello speck.

-Speck, gorgonzola e noci: perfetto per una pizza gourmet invernale.

-Speck e fichi (freschi o in composta): ottimo contrasto dolce-salato, adatto alla stagione estiva/autunnale.

-Speck e patate al rosmarino: per un’alternativa rustica e molto apprezzata nelle zone montane.

-Speck, zucca e scamorza affumicata: per un gusto più sofisticato e armonico, da proporre come pizza stagionale.

Dov’è il suo valore aggiunto?

Inserire nel menu una o più pizze con speck ti porta diversi vantaggi strategici:

  1. Posizionamento premium e storytelling territoriale
    Lo speck è un prodotto IGP, legato a un territorio e a una tradizione ben riconoscibile. Utilizzarlo e dichiararlo in carta (es. Speck Alto Adige IGP) permette di dare valore alla proposta, migliorare la percezione del piatto e giustificare un pricing più elevato.
  2. Maggiore marginalità
    Lo speck, se ben dosato, ha un alto impatto sensoriale anche in piccole quantità. Può quindi essere utilizzato con parsimonia per ottenere un grande effetto sul palato, generando ottimi margini di guadagno per porzione.
  3. Versatilità di menu e stagionalità
    Lo speck si presta a rotazioni stagionali e creazioni gourmet, permettendo di rinnovare il menu senza rivoluzionarlo. Può essere inserito anche su focacce, calzoni, pizze in pala o pizze degustazione.
  4. Fidelizzazione del cliente consapevole
    Un cliente attento agli ingredienti, alla qualità e alla provenienza riconosce nello speck un elemento distintivo. Proporre una pizza con speck significa parlare a quel target evoluto, che valuta non solo il gusto, ma l’identità del piatto.

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